Presentazione del libro “Aiutami a mangiare da solo”. Ad Arezzo, Figline e San Giovanni. Iniziative Koinè e Centro Nascita Montessori
Scriveva Maria Montessori in Educazione alla libertà: “La madre che imbocca il bambino senza compiere lo sforzo per insegnargli a tenere il cucchiaio non lo sta educando, lo tratta come un fantoccio. Insegnare a mangiare, a lavarsi, a vestirsi è un lavoro ben più difficile che imboccarlo, lavarlo e vestirlo”.
Le sue teorie e le pratiche applicazioni sono al centro del volume “Aiutami a mangiare da solo” ( Il leone verde edizioni, 2020) che verrà presentato il 28 febbraio ad Arezzo e il giorno seguente a Figline e San Giovanni. Tre appuntamenti organizzati dalla cooperativa sociale Koinè di Arezzo e dal Centro Nascita Montessori di Roma che dal 2015 fa parte della Rete Koinè. Iniziando dalle linee guida dell’OMS e dalle raccomandazioni delle società scientifiche pediatriche, il volume è una guida per tutti coloro che credono che il momento del pasto sia un’occasione per aiutare il bambino a “fare da solo” e scoprire il piacere dell’esperienza sensoriale che deriva dal gusto e dal piacere di mangiare.
Scrive nella prefazione Grazia Honegger Fresco, alleva di Maria Montessori e Presidente onoraria del Centro: “un genitore attento sopporta qualche disordine di fronte al senso di vittoria che il bambino esprime quando comincia a mangiare da solo. (…) il cucchiaio, la piccola forchetta, il coltello sono conquiste progressive nei tempi lunghi. (…)Aiutare un piccolo a fare da solo significa da un lato preparare minuziosamente i cibi e gli oggetti adatti, dall’altro non sostituirsi a lui in alcuna delle azioni che può fare senza il nostro aiuto: non dargli la mano in una strada senza pericoli; non togliergli il berretto se sa farlo da sé; non imboccarlo quando è in grado di arrangiarsi da solo con il cibo. L’eleganza a tavola verrà molto più tardi. Per ora ricordiamo un’altra frase memorabile della nostra Montessori: ‘Ogni aiuto inutile è un ostacolo allo sviluppo’”.
Nei servizi per l’infanzia gestiti dalla Cooperativa Koinè queste indicazioni si evidenziano in una pratica che vede il bambino come “persona” competente alla quale viene concesso di esercitarsi liberamente nello sviluppo delle proprie autonomie. “Il pranzo – sottolinea Pietro Lupi, coordinatore dei Nidi che Koinè gestisce a Roma per il Comune e coautore del volume – costituisce da sempre un momento di alta convivialità e di consapevolezza, affinamento dei gusti soggettivi e spontanea socializzazione. A tavola con i bambini il tessuto di relazioni interpersonali, la possibilità e la valorizzazione della scelta e l’affinarsi delle autonomie richiedono la nostra attenzione in modo prioritario. I momenti dedicati al pasto e alle cure quotidiane tengono conto del significato comunicativo e relazionale che assumono, con particolare attenzione alle modalità e al “come” si propongono le esperienze nel quotidiano. I bambini partecipano alle varie fasi della preparazione della tavola, allo sparecchiamento, iniziano a servirsi da soli, vengono coinvolti nella preparazione della colazione e della merenda…ogni cosa inerente all’alimentazione, come tutto il resto, diviene priva di continue sollecitazioni e costrizioni rimandando serenità e piacere“.